Sebastiano Rolli -
Conductor -
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Concerto sinfonico
Teatro Regio, Parma
16/05/2024
"Una pregevole esecuzione della Filarmonica Toscanini che si conferma anche nella successiva vibrante ed inquieta Ouverture dei Vespri Siciliani, negli accenti asciutti della la Sinfonia del Nabucco, nella grandiosità di quella della Forza del destino con i suoi innumerevoli colori."
(Patrizia Monteverdi, Opera Click)
I due Foscari
Teatro La Fenice, Venezia
10/10/2023
"Ineccepibile la direzione di Sebastiano Rolli, che si è confermato uno dei massimi interpreti verdiani, per aver saputo, tra l’altro, trovare di volta in volta la giusta intensità sonora all’interno dell’estesa dinamica che caratterizza questa come tante opere del Maestro di Busseto: dai suoni più morbidi e tenui alle virili accensioni di tutta l’orchestra. Un esperto come lui, inoltre, non poteva non proporre una versione senza tagli significativi con le cabalette eseguite col “Da capo”. Sotto la sua bacchetta l’orchestra, nel suo insieme, ha suonato con mirabile coesione, mentre le singole parti hanno esibito spiccate qualità solistiche.Successo pieno con molte chiamate alla fine. Delirio per Salsi e Rolli."(Roberto Campanella, GbOpera)
"Sebastiano Rolli, direttore dell'Orchestra e del Coro del Teatro di La Fenice, afferma nel programma di sala che "la musica deve possedere il dramma, non il contrario". Con i suoi movimenti precisi, dà vita a questo dramma e mantiene la tensione per tutti e tre gli atti. Si concentra sulla ricerca di colori e timbri e crea una tessitura raffinata ispirata ai notturni, in linea con la Venezia descritta da Byron: clarinetto elegiaco, archi frementi, violoncello vellutato e arpa cristallina. La dimensione intima e cameristica si intreccia con scene più ritmate e potenti in cui esplode il tutti. È attento e delicato nell'accompagnare i cantanti, permettendo loro di sbocciare pienamente, così come lo è nelle reminiscenze dei temi propri dell'opera, rendendo facile seguire la trama. È anche attento a non interrompere mai il recitativo melodico che collega ogni scena"(Véronique Boudier, Olyrix)