Gianluca Capuano - Direttore - W
Gala Concert
Monteverdi Festival, Cremona
25/06/2024

"A contribuire non poco al successo della serata la formazione Les Musiciens du Prince, diretta da Gianluca Capuano, che si è dimostrata davvero una delle compagini migliori nell’esecuzione di musica barocca, sempre in grado di sottolineare con perizia i passaggi patetici così come quelli eroici attraverso un’attenta ricerca espressiva."

(Simone Manfredini, OperaClick)

Norma
Bayerische Staatsoper, Munich
05/06/2024

"La Orquesta del Estado de Baviera bajo la dirección del maestro Capuano suena magníficamente: oscura, compacta, precisa, con perfecto empaste y muy alto nivel técnico. La obertura es tratada como un poema sinfónico en miniatura. El acompañamiento de los solistas es impecable. A lo largo de toda la obra la orquesta se convierte en un personaje protagonista, subrayando con estupenda habilidad narrativa la tensión dramática y los movimientos afectivos de las figuras."

(J.G. Messerschmidt, MundoClasico)

Mozart: Messa in do minore K 427
Grosses Festspielhaus, Salzburg
19/05/2024

"Come ha confermato l’applauso del pubblico, l’esecuzione ha messo in luce il valore e la comunanza di intenti di coro e orchestra, perfettamente sintonizzati sul gesto e sul carattere impresso da Capuano."

(Rossana Paliaga, OperaClick)

Giulio Cesare in Egitto
Opéra, Monte-Carlo
29/01/2024

"Poi, c’è l’orchestra. Les Musiciens du Prince – Monaco, lo si ripete per l’ennesima volta, oggi fra i complessi storicamente informati hanno pochi rivali (si vorrebbe dire nessuno, ma esageruma nen). Specie poi se Gianluca Capuano li dirige con un’effervescenza e un’urgenza, una dinamica amplissima, un’agogica idem, un senso del teatro e insomma una fantasia che trascinano l’ascoltatore non solo “dentro” la partitura, ma anche la scena. Quante volte si è constatato che essere un grande direttore è un requisito necessario ma non sufficiente per essere un grande direttore d’opera? Ecco, Capuano è un grande direttore d’opera."

(Alberto Mattioli, La Stampa)


"Gianluca Capuano, qui conduit l’ensemble sur instruments d’époque Les Musiciens du Prince-Monaco, depuis 2019, est au gouvernail. Il invite sa phalange, de ses gestes affutés et minimalistes, à assurer l’énergie motrice du spectacle. Sous sa gouverne, les différents pupitres sonnent de concert, avec une lumineuse prestance, parsemant d’éclats les tutti comme les diverses combinaisons instrumentales en charge de la basse continue. Le clavecin fait preuve d’un esprit de malice qu’il semble avoir emprunté, pour cette lecture scénique, à l’opera buffa version Mozart, avec ses chromatismes bien sentis et ses fusées décochées comme des flèches en plein cœur des personnages. "

(Florence Lethurgez, Olyrix)

Giulio Cesare in Egitto
Monte-Carlo, Salle Garnier
25/01/2024

"Lo spettacolo è in tal senso illuminante, ma ancor più lo è il tratto musicale che Gianluca Capuano imprime a un’orchestra, quella appunto de Les Musiciens du Prince-Monaco, dove ogni dettaglio strumentale ha significati ben precisi nel delineare sentimenti o particolari climi espressivi. Talvolta, ad esempio, quando Cesare fa le sue riflessioni dinanzi al cadavere di Pompeo, l’opera parla di ombre di morti e di caducità del vivere, ma è una tragicità sublimata dalla grazia, una carezza consolatoria che ci fa percepire quanto la fragilità del nostro essere e la paura della morte vadano contemplati con quella serenità quasi distensiva che mai riusciamo ad avere dinanzi al timore di svanire nel nulla. Questo piccolo viaggio nell’aldilà, da vivi, viene concesso dal suono leggero che Capuano e la sua orchestra, in questo come in altri momenti, regala ai momenti patetici, mentre in quelli più eroici dona un ritmo scatenato alle arie, complice la bravura degli interpreti. Per ogni aria, insomma, Capuano realizza oasi strumentali che sostanziano in musica il sentire dei personaggi, fanno da corona e sostegno al canto con timbri che paiono avere una funzione drammatica ben precisa e aiutano la voce a meglio individuare l’affetto espresso attraverso un ricercato arcobaleno di colori e accenti, quasi “filmico”."

(Alessandro Mormile, Connessi all'Opera)

Semele
Bayerische Staatsoper, Munich
26/07/2023

"Por último y no menos importante en el éxito indiscutible de estas funciones, brevísima la lectura desde el podio del maestro Gianluca Capuano. Preciocismo en las variaciones, un bajo continuo de hermosos ribetes, un estilo barroco depurado y muy teatral, con la chispa necesaria para hacer justicia a una obra de duración de casi tres horas, hicieron las delicias del público para una orquesta en estado de gracias pese a no ser una formación especialista en el barroco. El criterio musical, de un historicismo adaptado a una orquesta moderna, fue preciso, de una vitalidad contagiosa y un resultado fantástico para unas funciones que merecen ser grabadas para un futuro DVD."

(Jordi Maddaleno, Platea Magazine)

L’anima del filosofo, Salzburg Whitsun Festival
29/05/2023

“Überdurchschnittlich die musikalische Leistung des Ensembles Les Musiciens du Prince - Monaco sowie des Chores Il Canto di Orfeo (Jacopo Facchini Einstudierung) von Gianluca Capuano souverän geleitet. Er tat sein Bestes um authentischen Barockklang aufkommen zu lassen.”

(Florian Krenstetter, Kronen Zeitung)


“Gianluca Capuano ist ein echter „Maestro di Cappella“, der nicht nur mit effektvoller Schlagtechnik agiert, sondern auch mit den singenden Menschen auf der Bühne atmen kann und, wenn notwendig, feinsten Gefühlsgespinsten Raum gibt.”

(Gottfried Franz Kasparek, Dreh Punkt Kultur)

Orfeo ed Euridice, Salzburg Whitsun Festival
28/05/2023

“La parte musicale dello spettacolo è memorabile. Gianluca Capuano, direttore «en titre» nel magico mondo bartoliano, si supera. Con Les Musiciens du Prince-Monaco, oggi senza se e senza ma la miglior orchestra «storicamente informata» in circolazione, e con il coro «Il canto di Orfeo» istruito da Jacopo Facchini, eccellente pure lui, Capuano lavora con una cura certosina su colori orchestrali, dinamiche, amalgami. Molte scelte di tempi sono sorprendenti, una per tutte appunto quella di un velocissimo «Che farò senza Euridice», idem i suoni che escono dalla buca, come gli arpeggi del fortepiano (quanto al flautista di «Che puro ciel», voglio la sua statua davanti al caffè Tomaselli). Però nulla è gratuito o esibizionista, secondo l’estetica del «famolo strano» che oggi impazza. Tutto, invece, ha ragioni musicali e drammaturgiche: e che ragioni forti. Il Gluck marmorizzato e statico del cattivo tempo antico è soltanto un remoto ricordo, d’accordo; ma non viene riproposto nemmeno quello barocchizzato a forza e anestetizzato nella pura ricerca del suono «originale» di molto passato prossimo. L’operazione tentata (e, quel che più conta, riuscita) da Capuano è quella di ricostruire una «fedeltà» sonora ma utilizzandola a fini espressivi, senza dimenticare che i bassorilievi classici del cavalier Gluck si affacciano già sull’era dell’Empfindsamkeit. Il nitore formale, la compostezza classica, la nobile semplicità si innervano di mille suggestioni, diventano carne e sangue, passione e tragedia: teatro. Da qui anche la scelta di un canto che rinuncia alla compostezza sedicente «gluckiana» per diventare all’occasione aspro, franto, declamato, tutto sulla parola.”

(Alberto Mattioli, La Stampa)


“Gianluca Capuano, Hofdirigent der Bartoli, entwickelt mit Les Musiciens du Prince – Monaco, eine Unmenge an feinen Stufungen vom Fahlklang über herbe, spröde Mixturen bis zum kräftigen Farbauftrag. Der Grundpuls ist hoch, Tempo-Architektur und dramatische Disposition sind so schlüssig, dass kein Premierengast Zwischenapplaus wagt.”

(Markus Thiel, Merkur)


“Spannungsreich gestaltet sich auch die Arbeit von Gianluca Capuano mit seinen Musiciens du Prince Monaco. Während ihn seine Studien zu historisch informierten Tempi mit der einen oder anderen Hörgewohnheit etwas sehr beherzt brechen lassen - die berühmte "Che faro senza Euridice"-Arie fegt verzweifelt aus dem neuerlichen Witwer hervor - zeichnet sich seine Interpretation vor allem durch eine Plastizität und einen Erzählreichtum aus, die nur durch konsequentes gegenseitiges Zuhören im Orchester entstehen können.”

(Austria Press Agentur)

L’Orfeo, Opéra de Monte-Carlo, Monaco
17/04/2023

“Alla raffinatezza della messa in scena marionettistica si accompagna l’altrettanto magnifica realizzazione musicale che vede Gianluca Capuano, ormai bacchetta händeliana fra le migliori dei nostri giorni, andare indietro nel tempo, alle radici del barocco seicentesco, misurandosi con le origini dell’opera e con un recitar cantando che viene letteralmente ricamato sulla parola e sul rilievo dato a ogni singolo strumento della ricca strumentazione monteverdiana. Il suono della sua orchestra, Les Musiciens du Prince-Monaco, del quale è ispiratissimo direttore musicale, è spedito, espressivo, cangiante di colori e tinte espressive, puntellato di croccante incisività e di fascinose aperture liriche, con quel retrogusto antico che non è pura ricercatezza arcaica del suono originale ma si irradia di vitalità timbrica tanto fantasiosa quanto naturale per comunicativa e immediatezza. Inutile sottolineare come anche la compagnia di canto, formata da cantanti tutti italiani, quindi perfetti nell’articolazione del testo oltre che stilisticamente ineccepibili, resti galvanizzata da tale profondità di linguaggio musicale, appoggiandosi su un tessuto orchestrale che, pur nel suono anticato tendenzialmente asciutto che è proprio degli strumenti storicamente informati, palpita di vita.”

(Alessandro Mormile, Connessi all'Opera)

Il barbiere di Siviglia, Opéra de Monte-Carlo, Monaco
16/04/2023

“Altro valore aggiunto di questo Barbiere monegasco è la bacchetta di Gianluca Capuano. Alla testa dello splendido ensemble di strumenti storicamente informati de Les Musiciens du Prince-Monaco, regala una visione dell’opera ripensata sul versante delle dinamiche, ricercatissime e contrastate, di percussioni che si scatenano nell’accompagnare i recitativi con incedere martellante (vengono utilizzate anche le nacchere) o si insinuano nel ritmo indiavolato degli assiemi e del concertato che conclude il primo atto, non temendo di adottare improvvisi rallentando o accelerando, di usare il fortepiano intrecciato col suono dell’orchestra e di seguire un discorso musicale fantasioso e continuamente cangiante.”

(Alessandro Mormile, Connessi all'Opera)

Gianluca Capuano che si dimostra di incontrovertibile pregio e innovativa, riuscendo ad intenzionare il cuore più profondo dell’architettura sintattica rossiniana portandone alla luce la sua perenne vitalità e attualità. Capuano, con un’ermeneutica meditata, opera per sottrazione piuttosto che per addizione, cercando di trascendere certe stratificazioni obsolete di molte risoluzioni interpretative e ritornando alla partitura in sé; il direttore infatti coglie il dinamismo interno e l’inesauribile ricchezza che offre la scrittura rossiniana e riaccede al nucleo delle fonti testuali primigenie. La sua concertazione rivitalizza la narrazione musicale con una componente dionisiaca prevalente febbrile, futurista e riattivando, al contempo, tutto l’iter dei virtuosismi attraverso una vasta gamma inedita di variazioni vocali e orchestrali.

(Giovanni Botta, OperaClick)

Diptych, Pigmalione (Donizetti) Che Originali! (Mayr)
Festival Donizetti, Bergamo
November 2017
25/01/2018

“Dal podio, Gianluca Capuano si conferma la rivelazione direttoriale italiana degli ultimi anni: il ritmo scatenato del Mayr è anche merito suo, come pure l’ottimo lavoro fatto con l’Orchestra dell’Accademia della Scala. Accoglienze giustamente trionfali.”

(Alberto Mattioli, la Stampa)

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