Gianluca Capuano - Direttore - W
L’anima del filosofo, Salzburg Whitsun Festival
29/05/2023

“Überdurchschnittlich die musikalische Leistung des Ensembles Les Musiciens du Prince - Monaco sowie des Chores Il Canto di Orfeo (Jacopo Facchini Einstudierung) von Gianluca Capuano souverän geleitet. Er tat sein Bestes um authentischen Barockklang aufkommen zu lassen.”

(Florian Krenstetter, Kronen Zeitung)


“Gianluca Capuano ist ein echter „Maestro di Cappella“, der nicht nur mit effektvoller Schlagtechnik agiert, sondern auch mit den singenden Menschen auf der Bühne atmen kann und, wenn notwendig, feinsten Gefühlsgespinsten Raum gibt.”

(Gottfried Franz Kasparek, Dreh Punkt Kultur)

Orfeo ed Euridice, Salzburg Whitsun Festival
28/05/2023

“La parte musicale dello spettacolo è memorabile. Gianluca Capuano, direttore «en titre» nel magico mondo bartoliano, si supera. Con Les Musiciens du Prince-Monaco, oggi senza se e senza ma la miglior orchestra «storicamente informata» in circolazione, e con il coro «Il canto di Orfeo» istruito da Jacopo Facchini, eccellente pure lui, Capuano lavora con una cura certosina su colori orchestrali, dinamiche, amalgami. Molte scelte di tempi sono sorprendenti, una per tutte appunto quella di un velocissimo «Che farò senza Euridice», idem i suoni che escono dalla buca, come gli arpeggi del fortepiano (quanto al flautista di «Che puro ciel», voglio la sua statua davanti al caffè Tomaselli). Però nulla è gratuito o esibizionista, secondo l’estetica del «famolo strano» che oggi impazza. Tutto, invece, ha ragioni musicali e drammaturgiche: e che ragioni forti. Il Gluck marmorizzato e statico del cattivo tempo antico è soltanto un remoto ricordo, d’accordo; ma non viene riproposto nemmeno quello barocchizzato a forza e anestetizzato nella pura ricerca del suono «originale» di molto passato prossimo. L’operazione tentata (e, quel che più conta, riuscita) da Capuano è quella di ricostruire una «fedeltà» sonora ma utilizzandola a fini espressivi, senza dimenticare che i bassorilievi classici del cavalier Gluck si affacciano già sull’era dell’Empfindsamkeit. Il nitore formale, la compostezza classica, la nobile semplicità si innervano di mille suggestioni, diventano carne e sangue, passione e tragedia: teatro. Da qui anche la scelta di un canto che rinuncia alla compostezza sedicente «gluckiana» per diventare all’occasione aspro, franto, declamato, tutto sulla parola.”

(Alberto Mattioli, La Stampa)


“Gianluca Capuano, Hofdirigent der Bartoli, entwickelt mit Les Musiciens du Prince – Monaco, eine Unmenge an feinen Stufungen vom Fahlklang über herbe, spröde Mixturen bis zum kräftigen Farbauftrag. Der Grundpuls ist hoch, Tempo-Architektur und dramatische Disposition sind so schlüssig, dass kein Premierengast Zwischenapplaus wagt.”

(Markus Thiel, Merkur)


“Spannungsreich gestaltet sich auch die Arbeit von Gianluca Capuano mit seinen Musiciens du Prince Monaco. Während ihn seine Studien zu historisch informierten Tempi mit der einen oder anderen Hörgewohnheit etwas sehr beherzt brechen lassen - die berühmte "Che faro senza Euridice"-Arie fegt verzweifelt aus dem neuerlichen Witwer hervor - zeichnet sich seine Interpretation vor allem durch eine Plastizität und einen Erzählreichtum aus, die nur durch konsequentes gegenseitiges Zuhören im Orchester entstehen können.”

(Austria Press Agentur)

L’Orfeo, Opéra de Monte-Carlo, Monaco
17/04/2023

“Alla raffinatezza della messa in scena marionettistica si accompagna l’altrettanto magnifica realizzazione musicale che vede Gianluca Capuano, ormai bacchetta händeliana fra le migliori dei nostri giorni, andare indietro nel tempo, alle radici del barocco seicentesco, misurandosi con le origini dell’opera e con un recitar cantando che viene letteralmente ricamato sulla parola e sul rilievo dato a ogni singolo strumento della ricca strumentazione monteverdiana. Il suono della sua orchestra, Les Musiciens du Prince-Monaco, del quale è ispiratissimo direttore musicale, è spedito, espressivo, cangiante di colori e tinte espressive, puntellato di croccante incisività e di fascinose aperture liriche, con quel retrogusto antico che non è pura ricercatezza arcaica del suono originale ma si irradia di vitalità timbrica tanto fantasiosa quanto naturale per comunicativa e immediatezza. Inutile sottolineare come anche la compagnia di canto, formata da cantanti tutti italiani, quindi perfetti nell’articolazione del testo oltre che stilisticamente ineccepibili, resti galvanizzata da tale profondità di linguaggio musicale, appoggiandosi su un tessuto orchestrale che, pur nel suono anticato tendenzialmente asciutto che è proprio degli strumenti storicamente informati, palpita di vita.”

(Alessandro Mormile, Connessi all'Opera)

Il barbiere di Siviglia, Opéra de Monte-Carlo, Monaco
16/04/2023

“Altro valore aggiunto di questo Barbiere monegasco è la bacchetta di Gianluca Capuano. Alla testa dello splendido ensemble di strumenti storicamente informati de Les Musiciens du Prince-Monaco, regala una visione dell’opera ripensata sul versante delle dinamiche, ricercatissime e contrastate, di percussioni che si scatenano nell’accompagnare i recitativi con incedere martellante (vengono utilizzate anche le nacchere) o si insinuano nel ritmo indiavolato degli assiemi e del concertato che conclude il primo atto, non temendo di adottare improvvisi rallentando o accelerando, di usare il fortepiano intrecciato col suono dell’orchestra e di seguire un discorso musicale fantasioso e continuamente cangiante.”

(Alessandro Mormile, Connessi all'Opera)

Gianluca Capuano che si dimostra di incontrovertibile pregio e innovativa, riuscendo ad intenzionare il cuore più profondo dell’architettura sintattica rossiniana portandone alla luce la sua perenne vitalità e attualità. Capuano, con un’ermeneutica meditata, opera per sottrazione piuttosto che per addizione, cercando di trascendere certe stratificazioni obsolete di molte risoluzioni interpretative e ritornando alla partitura in sé; il direttore infatti coglie il dinamismo interno e l’inesauribile ricchezza che offre la scrittura rossiniana e riaccede al nucleo delle fonti testuali primigenie. La sua concertazione rivitalizza la narrazione musicale con una componente dionisiaca prevalente febbrile, futurista e riattivando, al contempo, tutto l’iter dei virtuosismi attraverso una vasta gamma inedita di variazioni vocali e orchestrali.

(Giovanni Botta, OperaClick)

Diptych, Pigmalione (Donizetti) Che Originali! (Mayr)
Festival Donizetti, Bergamo
November 2017
25/01/2018

“Dal podio, Gianluca Capuano si conferma la rivelazione direttoriale italiana degli ultimi anni: il ritmo scatenato del Mayr è anche merito suo, come pure l’ottimo lavoro fatto con l’Orchestra dell’Accademia della Scala. Accoglienze giustamente trionfali.”

(Alberto Mattioli, la Stampa)

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