“Bruno Taddia, subentrato in extremis all’indisposto Alberto Mastromarino, ha reso la parte di Polimestore in modo magistrale, trascorrendo dal mellifluo al disperato per culminare nell’invettiva profetica, con una perfetta convergenza di parola e fraseggio, di timbro e forza, di subdola razionalità e allusione. Se ne ricava la misura di quanto il declamato melodico, se ben realizzato, sia capace di parlare con diretta simultaneità alla mente e al cuore dell’ascoltatore. Nel vibrante e fulmineo approccio a un testo che non conosceva fino a un giorno prima della recita, il colto baritono pavese, allievo di Paolo Montarsolo (e di Giulio Franzetti per il violino), ha rinnovato l’impressione straordinaria lasciataci lo scorso luglio come Jakob Lenz a Torre del Lago."
(Vittorio Mascherpa, OperaClick)
“Bruno Taddia, chiamato all’ultimo a sostituire un indisposto Alberto Matromarino, ha offerto un ulteriore saggio di intelligenza interpretativa e solidissima professionalità. Tanto da meritarsi – insieme alla protagonista – l’applauso più caloroso del folto pubblico."
(Fabio Larovere, Connessi all'Opera)