Riccardo Zanellato - Basso - W
Stabat Mater di Rossini
Vicenza in Lirica 2024
02/09/2024

"Una prestazione emozionante si è avuta nel dialogo a cappella Eia, Mater fons amoris fra Riccardo Zanellato, basso, e il coro Iris Ensemble diretto da Marina Malavasi: la solidità di intonazione degli artisti del coro unita alla loro precisione ritmica ha ben sostenuto l’impervia parte del solista, il quale, a sua volta, ha risposto con una voce omogenea nei passaggi di registro e nei salti d’ottava;”

(Marco Cazzuffi, Connessi all'Opera)

Verdi Requiem
Teatro la Fenice, Venezia
01/04/2024

"Prezioso anche l’apporto di Riccardo Zanellato, che – in possesso di una voce dal bel timbro scuro ed omogeneo – è riuscito ad emozionare in “Mors stupebit” e “Confutatis maledictis”."

(Roberto Campanella, Gbopera)

Gala Verdiano
Teatro Verdi, Busseto
24/12/2023
"Riccardo Zanellato ha offerto il suo timbro ampio e scuro a un Fiesco dal fraseggio scultoreo e magniloquente, nonché a un Filippo II di personalissimo spessore, ove la finezza espressiva si sposa a una morbidezza di canto d’alta scuola."

(Fabio Larovere, Connessi all'Opera)

La Juive
Teatro Regio, Torino
21/09/2023
"Buona la prova di Riccardo Zanellato, dal timbro morbido e profondo, nella parte di Brogni. L’ormai affermato basso veneto ha ben delineato la complessità di carattere del cardinale: gli slanci di clemenza e carità (“Si la rigueur et la vengeance”), la sferzante veemenza della Malédiction del terzo atto, la toccante pietà nel duetto del quarto atto con la figlia non ancora riconosciuta."

(FROMENTAL HALÉVY, OperaClick)

Nabucco,
Grand Thèatre de Geneve
13/06/2023

“Riccardo Zanellato è uno Zaccaria autoritario, dall’espressività duttile: carismatico leader, è il suo timbro inconfondibile a dare unicità alla sua interpretazione, insieme alla particolare attenzione che porge alle dinamiche, al sostegno del fiato, ai pianissimi impalpabili."

(Valentina Anzani, Giornale della musica)

I Vespri siciliani, Teatro Comunale, Bologna
22/04/2023

“Riccardo Zanellato borda Giovanni da Procida, líder consagrado totalmente a la causa del pueblo oprimido que combate contra los clanes mafiosos. Su voz es bien proyectada tiene volumen y amplitud, buen timbre y óptima línea de canto, cosechando los primeros aplausos de la velada con su aria «O patria, o cara patria, alfin ti veggo» al comienzo del segundo acto”

(Magda Ruggeri Marchett, Codalario)


“Meno male che infine entra in scena Roberto Zanellato, e ci tira su il morale. Perché il suo Procida, per valenza scenica e per robustezza d'impianto, nobiltà di fraseggio e morbida pastosità – doti da vecchia scuola – appare l'unica consolante certezza della serata.”

(Gilberto Mion, Teatro.it)

Aida
Roma - Teatro dell'Opera
31/01/2023

“Imponente per voce e statura è il Ramfis di Riccardo Zanellato.”

(Paola De Simone, Connessi all'opera)

I Puritani, Opera di Firenze
16/02/2015
“Molto intenso il duetto del II con Giorgio, cantato da un ottimo Riccardo Zanellato, che si distingue durante tutta la recita per dedizione al ruolo, precisione, volontà di imprimere un colore e un senso al fraseggiare”

(www.apemusicale.com, Febbraio 2015)

“Riccardo Zanellato è un Sir Giorgio partecipe e dolente che s’impone per autorità scenica e vocale”

(www.teatro.org, Febbraio 2015)

Macbeth,Teatro Comunale, Bologna
11/02/2013

" Infine la prestazione di Riccardo Zanellato quale Banqo è esemplare."

Paolo Isotta, Corriere della Sera, 9 Febbraio 2013

Nabucco, Liegi, Opéra Royale de Wallonie
23/09/2007

Con enorme piacere ho ritrovato dopo parecchio tempo Riccardo Zanellato, nei panni di Zaccaria: i progressi sono stati enormi… adesso si vorrebbe una maggiore rotondità del grave e un acuto emesso facilmente (ma complimenti per l'ardua nota finale del terzo atto). Che il cantante meritava davvero lo dimostrava il fatto che il suo miglior momento era il più difficile e il meno "brillante": "Vieni o levita", cantato senza mai forzare e con una linea eccellente.

Jorge Binaghi,el terzo atto). Che il cantante meritava davvero lo dimostrava il fatto che il suo miglior momento era il più difficile e il meno "brillante": "Vieni o levita", cantato senza mai forzare e con una linea eccellente.

Jorge Binaghi, l'opera

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