"Stando a questa unica mia esperienza in questa sua nuova veste ho trovato sonorità graffianti e aspre nei passi più scopertamente drammatici (che comunque non sono incompatibili col personaggio) per stemperarsi nelle originarie morbidezze della scena del sonnambulismo. Il registro acuto è pressoché intatto; ne sono prova i do e re bemolle acuti scritti o di tradizione. E la fraseggiatrice è sottile, come anche l’attrice, che tra l’altro può vantare una figura prestigiosa."

(Silvano Capecchi, Opera Click)

"Daniela Schillaci ... non esattamente “brutta e cattiva” come voleva Verdi ma dotata di uno strumento vocale robusto e dagli acuti taglienti come lame."

(Stefano Nardelli, Giornale della Musica

"Una nota a parte meritano Turandot e la sua interprete. Daniela Schillaci (energia d’acuti e in zona grave) cavalca la sfida e la vince, senz’appello, e lo fa con tale ieratica eleganza e fermezza che il piglio perennemente insoddisfatto, inquieto, gelidamente passionale della protagonista sembra, per magia, corrispondere al suo modo d’essere artista."

(Carmelita Celi, La Sicilia)

"Daniela Schillaci è stata una Turandot assai solida, granitica sia nella grana vocale sia nel fraseggio"

(Alessandro Mastropietro, Giornale della Musica)