“Sul podio del Filarmonico l’eclettico Alessandro Cadario, che tornava a Verona dopo la Missa pro defunctis di Cimarosa eseguita nel 2019, il cui approccio ai due lavori bachiani ha rispecchiato il giusto rispetto devozionale che si deve al Kantor di Lipsia senza tuttavia rimanerne sopraffatto; anche la scelta di dirigere senza bacchetta, secondo la filosofia del primus inter pares entrando così in sinergia con i musicisti, si è rivelata efficace ai fini interpretativi.
...Cadario, che in questa seconda parte ha impugnato la bacchetta, ha saputo infondere all’orchestra i suoi esiti migliori per compattezza di suono ed una certa ruvidità tagliente propria della scrittura del compositore russo; ne è perciò scaturita un’interpretazione vivida, vivace ed estroversa, ampiamente riconosciuta dai vibranti applausi”
(Gianpaolo dal Dosso, GbOpera)